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FAQ

Domande frequenti e risposte

  • Ho sorpreso mio figlio o mia figlia a guardare video pornografici! Come devo comportarmi?

    È consigliabile prendersi un po’ di tempo per riflettere. Questa situazione è generalmente fonte di vergogna per genitori e figli. Questo è normale e positivo, si tratta della vita privata di vostra figlia o vostro figlio. Fategli capire che capite la sua curiosità rispetto alla sessualità, ma che vi piacerebbe parlargli del posto della pornografia nella nostra società e di quali valori ed esempi trasmette (es. quali immagini sono trasmesse dell’uomo e della donna? Cosa c'è di buono e di cattivo nella pornografia? Qual è la differenza tra la sessualità vissuta e la pornografia? ecc.). Prima di parlarne con vostra figlia o vostro figlio, informatevi se ha il diritto di visionare della pornografia, a dipendenza della sua età e del tipo di pornografia. Per saperne di più, consultare la sezione Media digitali.

  • Come rispondere a vostro figlio o vostra figlia se vi chiede se il suo moroso o la sua morosa può dormire a casa?

    Siate contenti che vostra figlia o vostro figlio vi pone questa domanda: dimostra che avete una relazione basata sulla fiducia. Ditegli che vorreste pensarci e discuterne in famiglia. In quanto genitori, è consigliabile pensare ai seguenti aspetti e stabilire dei principi: pensate a quali condizioni potete permetterlo. Riflettete se in quanto genitori fate delle differenze tra i vostri figli, per esempio tra vostra figlia e vostro figlio (es. siete più protettivi con vostra figlia che con vostro figlio?). Alcuni esempi possono essere: i genitori conoscono prima l’amico o l’amica, le regole sulla sfera privata sono chiare e accettate da tutta la famiglia.

  • Vostra figlia vi racconta: «Nessuno mi trova simpatica. Non ci vado più in quella scuola!»

    Chiedete a vostra figlia cosa è successo, perché lo pensa. Ascoltate attentamente e credete a quello che vi racconta. Non prendete alla leggera le sue percezioni, le sue esperienze e i suoi sentimenti. Mostrate a vostra figlia che appezzate che sia venuta a parlarvi dei suoi problemi. Se queste affermazioni si accumulano, parlatene con la/il docente di classe o con l’educatrice/tore della scuola, dopo aver consultato vostra figlia. Se vostra figlia o vostro figlio non vuole più andare a scuola perché viene preso in giro, umiliato o escluso è importante discuterne con la classe e trovare un modo affinché questo non avvenga più.

  • Trovo un preservativo nello zaino di mio figlio o trovo un appuntamento presso un centro di salute sessuale e pianificazione familiare nello zaino di mia figlia, cosa faccio?

    Evitate di spiare vostra figlia o vostro figlio o di controllarne lo zaino. Incoraggiate vostra figlia o vostro figlio ad assumersi le sue responsabilità. È importante che i genitori si fidino dei giovani e diano loro anche delle responsabilità. Dal momento che molti giovani condividono maggiormente le loro esperienze con i loro coetanei che con i genitori, può essere difficile per i genitori non sapere cosa sta succedendo ai loro figli. Tuttavia, le/i giovani hanno anche il diritto di avere una vita privata. Malgrado ciò, è importante esprimere chiaramente la propria apertura a tutte le domande di vostra figlia o vostro figlio. Se avete dei sospetti, parlategliene e ascoltate la sua opinione. Ditegli che siete disponibili e pronti a sostenerlo.

  • Mio figlio mi racconta di essere vittima di molestie sessuali a scuola! Cosa devo fare?

    Fidatevi di vostra figlia o vostro figlio, ci vuole molto coraggio per raccontare a qualcuno una tale esperienza. Lasciatelo parlare senza sommergerlo di domande. Dite a vostra figlia o vostro figlio che non è colpa sua e che la persona che lo molesta sessualmente è punibile. Ditegli che avete bisogno di aiuto, che ci sono delle/dei professioniste/i che conoscono bene il tema e che possono aiutare a decidere quali misure vanno prese. Potete ottenere un sostegno presso i Servizi per l’aiuto alle vittime di reati del vostro Cantone (vedi lista degli indirizzi).   o presso l’educatrice/tore sociale della vostra scuola.

    Se le molestie comportano la condivisione di immagini intime di vostro figlio, potete contattare clickandstop.ch per una consulenza.

  • Vostra figlia vi comunica di essere incinta. Cosa fare?

    Rimanete il più calmi possibile o dite a vostra figlia che avete bisogno di un momento per elaborare questa notizia. Ditele subito che siete contenti che ve ne abbia parlato, si fida di voi e questo è molto positivo. Chiedete a vostra figlia cosa è successo e cosa pensa di fare, quali sono le sue emozioni rispetto a questa notizia. Offritele il vostro aiuto e ditele che siete disponibili a parlarne. Quali passi ha già intrapreso? Ha fatto un test di gravidanza? Ditele che può beneficiare di consulenze gratuite e confidenziali presso un centro di salute sessuale e di pianificazione familiare. Consigliatele inoltre di prendere un appuntamento con una/un ginecologa/o o un centro di salute sessuale e pianificazione familiare per assicurarsi che il risultato del test sia corretto. Mettetevi a disposizione per accompagnarla in tutto questo percorso.

  • Cosa significa « maggiore età sessuale »?

    In Svizzera, la maggiore età sessuale si raggiunge a 16 anni (fascia d'età protetta). Al di sotto di questa età, i rapporti sessuali sono legali se la differenza d'età tra i due partner è inferiore a 3 anni. Inoltre, se esiste una relazione di dipendenza, per esempio tra insegnante e allieva/o, le relazioni sessuali con persone di età inferiore ai 18 anni sono punibili penalmente. L’età del consenso mira a proteggere bambine/i e giovani da esperienze che potrebbero avere effetti negativi sul loro sviluppo sessuale.

  • Come posso affrontare il tema delle mestruazioni con mia figlia?

    È importante che le ragazze e i ragazzi sappiano presto che esistono differenze fisiche tra uomini e donne, che il corpo cambia nel tempo e che le mestruazioni fanno parte di questi cambiamenti. Cercate di integrare il tema delle mestruazioni nella vita di tutti i giorni: per esempio, se comprate prodotti per l’igiene o se le/i bambine/i li vedono, se voi (o la vostra partner) avete le mestruazioni e le/i bambine/i sono curiosi. Parlare presto e naturalmente delle mestruazioni prepara le ragazze alla loro prima mestruazione e impedisce loro di vergognarsene o di esserne sorprese.

  • Cosa devo fare se ho l’impressione che mia figlia o mio figlio sia omosessuale?

    Affrontate il tema della diversità sessuale in famiglia in occasione di notizie, rivendicazioni politiche e date un'immagine positiva dell'omosessualità. Mostrate di essere aperti e fate capire che l'eterosessualità, l'omosessualità e la bisessualità sono per voi forme equivalenti dell’orientamento sessuale. Questo fornisce una base importante affinché la/il giovane trovi, se necessario, il coraggio di fare il proprio coming out (rivelare il proprio orientamento sessuale). Tuttavia, non confrontate vostra figlia o vostro figlio con i vostri sospetti. Non ci sono segnali chiari per un particolare orientamento sessuale. Date a vostra figlia o vostro figlio il tempo di cui ha bisogno per affrontare il proprio orientamento sessuale.

  • Mio figlio vive con una disabilità fisica o mentale: ha bisogno di un’educazione sessuale specifica?

    Come chiunque altro, bambine/i e adolescenti con disabilità hanno delle preoccupazioni e delle domande sulla sessualità e sono al centro di diverse influenze, per esempio quelle dei media. Anche loro hanno diritto a un’educazione sessuale che risponda alle loro domande e sia adattata al loro sviluppo e alle loro capacità. Una disabilità mentale o fisica può tuttavia necessitare di più tempo, sostegno e accompagnamento. Quindi, l’educazione sessuale di bambine/i e giovani con disabilità dev’essere dispensata in un contesto specifico che permette di incontrarli nel rispetto dei loro particolari bisogni, tenendo conto dell’impatto della disabilità nel loro quotidiano, così come del maggiore rischio di gravidanze non volute, d’abuso sessuale e di trasmissione dell’HIV/IST. Come chiunque altro, queste/i bambine/i e giovani hanno il diritto di essere riconosciuti, ascoltati e valorizzati nella loro dimensione sessuale attraverso un’educazione sessuale che rispetti il loro diritto ad avere una sfera privata.

  • Perché è importante per i genitori che i figli seguano le lezioni di educazione sessuale a scuola?

    Le conoscenze trasmesse a scuola completano l’educazione sessuale impartita dai genitori. Le informazioni fornite nel contesto scolastico possono essere utili anche ai genitori per affrontare la sessualità con i propri figli. L’educazione sessuale a scuola permette di acquisire le regole della convivenza e risponde alle domande delle/dei bambine/i e delle/degli adolescenti alle quali i genitori non hanno sempre delle risposte o con le quali si sentono a disagio, come per esempio le domande sull’omosessualità, la violenza sessuale, talune pratiche sessuali, ecc. L’educazione sessuale a scuola consente inoltre alle/ai bambine/i e alle/agli adolescenti che non osano rivolgersi ai genitori o che preferiscono non affrontare determinate questioni in casa, come accade spesso durante l’adolescenza, di trovare comunque delle risposte alle loro domande. L’educazione sessuale a scuola fornisce un contributo importante a sostegno dei genitori o di qualunque altra persona che esercita l’autorità parentale nel ruolo di educazione in materia di sessualità e di salute sessuale.

  • L’educazione sessuale incita ad una sessualità precoce?

    No, gli studi dimostrano che l'età media del primo rapporto sessuale è costante da molti anni e si situa intorno ai 17 anni. Il confronto con molteplici temi riguardanti la sessualità favorisce uno spirito critico e la fiducia in sé stessi. L'educazione sessuale favorisce l’acquisizione di competenze che aiutano bambine/i e giovani a proteggersi dai comportamenti a rischio o a riconoscere i comportamenti che violano i limiti e a cercare aiuto.

  • In che modo l’educazione sessuale tiene conto dei valori religiosi delle bambine dei bambini interessati?

    L’educazione sessuale basata sui diritti sessuali rispetta la libertà di opinione, così come la libertà di credo e di religione. L’educazione sessuale a scuola deve dar voce sia ad approcci “niente rapporti sessuali prima del matrimonio” sia a “il matrimonio per tutti, comprese le coppie omossessuali”. Un’educazione sessuale laica riconosce la diversità religiosa e culturale a condizione che siano garantiti i diritti all’educazione e alle pari opportunità.

  • Come educare mia figlia o mio figlio all’uso di internet?

    Bambine/i e adolescenti hanno accesso a una grande quantità di informazioni, immagini e video su internet, e si confrontano anche con molte immagini sessualizzate e informazioni contrastanti. Mostrate interesse per le piattaforme sulle quali vostra figlia o vostro figlio si connette. Affrontate il tema delle informazioni contrastanti o delle immagini stereotipate di uomini e donne. Discutendo delle questioni sociali d’attualità legate alla sessualità, l’aiutate a sviluppare il suo spirito critico. Cos’è una molestia sessuale, cosa non lo è? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della contraccezione ormonale? Come reagiscono le persone di fronte al coming out di una persona famosa o conosciuta e cosa ne pensa a riguardo vostra figlia o vostro figlio?
    Discutete delle regole di comportamento su internet per la protezione della vita privata (importanti regole di base per la protezione).

  • Da quando mio figlio ha 13 anni è completamente cambiato. Gestire il suo comportamento all’interno della famiglia è davvero faticoso. Cosa posso fare?

    La pubertà inizia ad età diverse e tende a cominciare un po' prima nelle ragazze che nei ragazzi. Ciò nonostante, tutti vivono dei grandi cambiamenti. Il cervello è in piena ricostruzione. Questo ha un impatto sull'immagine di sé, il benessere emotivo, la vita familiare, gli interessi, i comportamenti a rischio, ecc. Le/i giovani, che si trovano sulla strada della completa autonomia, devono riscoprire chi sono, cosa vogliono e possono fare e quale posto vogliono occupare nella società. Questa è una grande sfida sia per le/i giovani sia per i genitori. Rimanete comunque in contatto con vostra figlia o vostro figlio, cercate sempre di parlargli, anche se vi sentite rifiutati. Pensate agli aspetti educativi o alle regole che sono importanti per voi e che non sono quindi negoziabili e a quelle che potete discutere e negoziare. Se, in alcune situazioni, i consigli educativi non sono più sufficienti, potete riferirvi insieme ai vostri figli, ai centri regionali di educazione e orientamento familiare o a dei corsi per genitori.

  • Come posso occuparmi dell’educazione sessuale di mia figlia o mio figlio?

    È importante parlare apertamente del corpo, delle emozioni, delle relazioni e della sessualità in un linguaggio adattato alla sua età e integrare questi temi nella vita quotidiana. Un’apertura su questi temi trasmette alla/al bambina/o il messaggio che può parlare con i suoi genitori di sessualità in senso lato. È una buona base per discutere di argomenti più specifici come il pudore, l’identità di genere, l’orientamento affettivo e sessuale, le relazioni sessuali, la contraccezione, i media sociali e le immagini pornografiche, il sexting, ecc. Anche se i genitori desiderano informare e sostenere i loro figli in materia di sessualità, a volte devono accettare il fatto che i loro figli possano cercare informazioni, consigli o sostegno altrove. Questo dimostra che stanno diventando più autonomi ed è positivo.

  • Sapete che vostro figlio o vostra figlia ha dei diritti sessuali?

    I diritti sessuali sono dei diritti umani, relativi alla sessualità, ai quali tutte le persone hanno diritto, indipendentemente dall’età. Questo significa che anche bambine/i e adolescenti hanno il diritto di esprimersi e di prendere delle decisioni su temi che li concernono. Se sono capaci di discernimento, possono decidere loro stessi sul loro corpo, come per esempio decidere se continuare o interrompere una gravidanza. Hanno diritto a consulenze mediche e psicosociali in materia di salute sessuale, indipendentemente dal fatto che i genitori siano o meno informati. Hanno il diritto di essere presi sul serio e di difendere il loro orientamento sessuale o la loro identità di genere. Anche se non sono capaci di discernimento a causa di una disabilità mentale hanno diritto all’informazione, all’educazione e al sostegno per poter essere in grado di prendere delle decisioni nel modo più autonomo possibile.

  • Mon enfant se sent trans, mais est-ce seulement la crise d’adolescence?

    L’adolescence est souvent une période charnière pour les jeunes trans. En effet, l’apparition de la puberté entraine l’apparition des caractéristiques sexuelles secondaires (ex. poils, seins, ...) qui ne correspondent pas avec le genre ressenti par ces jeunes. C’est à cette période que des symptômes de dépression, d’angoisse, des comportements autodestructeurs et d’agressivité peuvent survenir et où la souffrance est la plus forte. C’est donc une double crise qui s’opère: l’adolescence de manière générale et la puberté qui éloigne le corps de son genre ressenti.

     Si vous vous questionnez à ce propos, vous pouvez consulter le site https://agnodice.ch/ et de demander des conseils.

  • Que faire si mon enfant ne pose jamais de questions sur la sexualité ?

    Cela ne veut pas dire que votre enfant n’a pas d’intérêt pour ce sujet. Votre fils ou votre fille peut éprouver trop de gêne pour pouvoir s’exprimer. Pour faciliter l’échange vous pouvez partir de ce que vit votre enfant dans le quotidien comme par exemple une information parue dans les médias, un nouveau film, une naissance, etc. Vous pouvez aussi laisser à la maison un livre sur le sujet. L’enfant comprendra que vous êtes une personne de référence ouverte à la discussion. Vous devriez toutefois respecter le choix de votre enfant si il ou elle ne souhaite pas parler de sexualité avec vous. Il faut se souvenir que les enfants se développement chacun.e à leur rythme.

  • Perché l’educazione sessuale è importante già nell’infanzia?

    L’apprendimento dei diritti e dei doveri inizia fin dalla più giovane età con l’apprendimento delle regole di vita sociale. Nel contesto della sessualità, si tratta soprattutto di imparare a distinguere le attività appartenenti alla sfera privata da quelle che sono ammesse in pubblico. Tale processo di apprendimento presuppone la conoscenza e il rispetto del proprio corpo, dei propri sentimenti e delle proprie emozioni. L’insegnamento delle emozioni, in particolare, costituisce una parte importante della prevenzione degli abusi sessuali. Le bambine e i bambini imparano a riconoscere le proprie emozioni, a esprimerle e a distinguere se sono «positive» o «negative». Imparano a conoscere meglio i propri limiti e sono quindi in grado di stabilire loro stessi dei limiti con un «no» persuasivo e sono in grado di dire se hanno vissuto qualcosa di spiacevole. Bambine/i e adolescenti devono anche imparare a conoscere i limiti degli altri per poterli accettare e rispettare. Anche quest’aspetto è molto importante nel contesto della prevenzione degli abusi sessuali sui minori.

  • Cosa succede durante le lezioni di educazione sessuale?

    Come per ogni ordine di scuola, l’educazione sessuale nella scuola dell’infanzia è adattata all’età e allo sviluppo delle/dei bambine/i. In particolare, imparano a riconoscere i sentimenti a partire da canzoni, ad affermarsi attraverso giochi di ruolo e a dire «no» ascoltando delle storie. L’educazione sessuale ha quindi un carattere preventivo e serve da base per una protezione efficace contro gli abusi sessuali. La prevenzione in forma ludica contribuisce a renderli più fiduciosi, a considerare i loro sentimenti e le loro emozioni e ad approfondire la loro conoscenza del corpo, dei propri limiti e di quelli degli altri. Durante queste lezioni viene utilizzato materiale pedagogico adattato all’età.

  • In che misura l’educazione sessuale a scuola è in grado di contribuire alla protezione dagli abusi sessuali?

    Un’educazione sessuale in famiglia contribuisce in modo sostanziale a prevenire gli abusi sessuali, in particolare attraverso il rinforzo dell'autostima, lo sviluppo del rispetto del corpo e la possibilità per le bambine e i bambini di esprimersi con fiducia.

    L'educazione sessuale a scuola ha un approccio positivo alla sessualità, spiegando cosa sono le relazioni positive e rispettose e cosa significa l'uguaglianza tra gli individui. Questa educazione rinforza le competenze delle/dei bambine/i lavorando sul pensiero critico e sull'assertività. Queste competenze possono permettere loro di identificare una situazione di violenza ed eventualmente mobilitare delle risorse per cercare aiuto.

    È importante ricordare che indipendentemente dal programma messo in atto, è l’adulto ad essere responsabile della salute delle/dei bambine/i. La prevenzione delle violenze sessuali comincia con una cultura istituzionale dello stabilimento scolastico che parla apertamente dell'argomento, e da adulti attenti a qualsiasi sospetto di violenza.

  • Mentre state guardando un film con vostra figlia o vostro figlio, si comprende che una coppia sta facendo l’amore, cosa dire?

    Vostra figlia o vostro figlio può sentirsi imbarazzato di fronte a questa scena. Alla sua età di solito si prova pudore. Lo avete constatato quando, per esempio, non vuole più mostrarsi nuda/o davanti a voi. Potete rassicurare vostra figlia o vostro figlio dicendo che è normale sentirsi in imbarazzo di fronte a queste immagini. Potete anche dire che la coppia sta facendo l’amore e questo è qualcosa da adulti e che bisogna essere d’accordo per farlo. Potete anche aggiungere che gli adulti fanno l’amore per piacere e a volte per avere dei bambini.

  • Cosa fare se mia figlia o mio figlio non chiede mai niente sulla sessualità?

    Questo non significa che vostra figlia o vostro figlio non sia interessato al tema. Vostra figlia o vostro figlio potrebbe essere troppo imbarazzato per esprimersi. Per facilitare lo scambio, potete iniziare con ciò che vive nella sua vita quotidiana, come per esempio, una notizia apparsa nei media, un nuovo film, una nascita, ecc. Potete anche lasciare a casa un libro sull'argomento. In questo modo capirà che siete una persona di riferimento aperta alla discussione. Tuttavia, dovete rispettare la sua scelta di non voler parlare di sessualità con voi. Ricordatevi che ognuno si sviluppa a suo ritmo.

  • Cosa fare se non so come rispondere alle domande di mia figlia o mio figlio?

    Questa è una situazione comune, che può verificarsi anche con altre tematiche. Potete dire apertamente che risponderete più tardi a questa domanda, per darvi il tempo di trovare la risposta sui siti web o nei libri per bambini. Ricordatevi di verificare bene qual è la vera domanda prima di addentrarvi in una grande spiegazione o nella ricerca di informazioni. L'importante è rispondere sempre alla/al bambina/o per fargli sapere che avete preso in conto la sua domanda e che siete disponibili a parlare di sessualità.

  • Come reagire se vostra figlia o vostro figlio vede una persona nuda sullo schermo del vostro telefono?

    Nella prima infanzia, le/i bambine/i s’interessano molto a tutto il corpo umano, ossia alle proprie braccia, alla propria bocca, ai propri occhi, ai propri genitali. Le/i bambine/i s’interessano al funzionamento del corpo e anche a ciò che rende il corpo di una persona diverso da quello di un'altra. Potete esprimere la vostra emozione di fronte a questa situazione e spiegare che non volevate mostrargli questa foto. Potete anche aggiungere che alcune immagini sono per bambine/i e altre per gli adulti. In questo modo vostra/o figlia/o può imparare la differenza tra il mondo dei bambini e quello degli adulti. Questa è anche un'opportunità per insegnargli le diverse emozioni, compreso l'imbarazzo.

  • Come posso rispondere alla domanda "da dove vengono i bambini”?

    Le bambine e i bambini piccoli pongono volentieri domande sulla sessualità e la riproduzione. Cercate di rispondere alle domande in un linguaggio adatto a loro e nel modo più semplice possibile. Non c'è bisogno di spiegare tutto in una sola volta. Sta alla/al bambina/o decidere il ritmo di apprendimento, ponendo gradualmente le sue domande. Spesso vuole vedere se è possibile affrontare questi temi con voi. Potete parlare della relazione tra due adulti, spiegare cosa è necessario per fare un bebè: un ovulo, uno spermatozoo e un utero. Potete rispondere utilizzando un libro adatto alla sua età.

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  • Come reagire se mio figlio si accarezza il pene o la vulva?

    Le/i bambine/i crescono e scoprono tutte le parti del loro corpo. Gli organi genitali non fanno eccezione. È importante spiegare a vostra/o figlia/o le regole dell'intimità e che ci sono degli spazi privati. È anche un'occasione per parlare tranquillamente della scoperta del corpo, che il corpo è una fonte di piacere. È anche importante dire che mostrare o toccare i propri genitali può causare imbarazzo agli altri. Questo può essere fatto solo con altre/i bambine/i della stessa età e se tutti sono d'accordo, per esempio quando si gioca al dottore.

  • Come reagire se mia/o figlia/o entra nella stanza mentre facciamo l’amore?

    Può succedere che una/un bambina/o sorprenda i propri genitori mentre fanno l’amore. Con calma, potete spiegare in seguito a vostra/o figlia/o che si tratta di "coccole" tra i suoi genitori. Questa è anche l'occasione per spiegare a vostra/o figlia/o che si tratta di coccole tra persone adulte consenzienti.

  • Mia figlia o mio figlio può essere transgender?

    Una/un bambina/o può sperimentare molto presto la contraddizione tra il genere che gli è stato assegnato alla nascita (ragazzo/ragazza) e il genere a cui sente di appartenere. Degli studi mostrano che le/i bambine/i transgender e le loro famiglie possono diventarne consapevoli già a partire dai 3 anni, con un picco di consapevolezza a 5 anni, e con una media che si stabilisce attorno agli 8 anni. È importante che la/il bambina/o si senta libero di parlare di questo argomento in famiglia e sappia che lo ascoltate con attenzione. Le/i bambine/i trans* spesso riferiscono una grande sofferenza in relazione a questa contraddizione tra il loro sesso e il loro genere percepito, ma senza necessariamente essere in grado di mettere a parole questo disagio.

    Se avete domande al riguardo, potete visitare il sito web di Transgender Network Switzerland (TGNS) e chiedere consiglio.

  • Mia/o figlia/o è intersessuale, cosa posso fare?

    Le variazioni si verificano ovunque in natura. Essere intersessuale è una di queste e non c'è nulla da temere. Una delle cose più importanti è parlarne apertamente con vostra/o figlia/o (in modo adeguato all'età) e ascoltare ciò che vi dice in merito ai suoi bisogni. Ci saranno delle difficoltà lungo la strada, naturalmente. Una di queste è che c'è ancora una maggioranza di persone che non sono ben informate sull'esistenza delle persone intersessuali, il che può portarvi a cercare dei modi per affrontare l'argomento ed educare la gente sui bisogni specifici e la situazione di vostra/o figlia/o. Per esempio, per aiutare e consigliare il personale educativo ad evitare che vostra/o figlia/o venga preso in giro all’asilo o a scuola.

    Se avete domande in merito, potete visitare il sito web di Interaction Suisse e chiedere consiglio.